sabato 9 giugno 2012

giovedì 7 giugno 2012

Palafitta stile Ghibli, ma realmente esistente


Salute, ricchezza e bellezza (Platone)

Fra i beni minori viene inclusa innanzitutto la salute, come secondo la bellezza, terzo la forza fisica nella corsa e in tutti gli altri movimenti del corpo, quarto la ricchezza che non è cieca ma è dotata di perspicacia e si accompagna alla prudenza. Fra i beni divini, invece, il primo bene è proprio la prudenza, il secondo, dopo l'intelletto, la saggia disposizione dell'anima, da questi beni mescolati al coraggio deriva il terzo, e cioè la giustizia, quarto il coraggio.Tutti questi beni sono per natura disposti prima di quegli altri, e il legislatore deve rispettare tale disposizione. Dopo di ciò deve avvertire i suoi concittadini che tutte le altre prescrizioni loro impartite sono pensate in vista di questi beni, così come i beni umani sono pensati in vista di quelli divini, e quelli divini in vista dell'intelletto che è la guida di tutti.
Deve quindi occuparsi dei matrimoni contratti, e, dopo di ciò, della nascita e dell'educazione dei figli, maschi e femmine - partendo dalla loro giovinezza per giungere attraverso la maturità fino alla vecchiaia - premiandoli o punendoli quando è opportuno. E sorvegliando osservando in ogni altra loro relazione i dolori, i piaceri, i desideri, e la cura di tutte le passioni, deve correttamente criticarli ed elogiarli mediante le leggi stesse: e così nei momenti d'ira, e Delle paure, e nei casi in cui l'anima è sconvolta per la cattiva sorte o quando per una buona sorte trova scampo da quei patimenti, e in tutte le circostanze che accadono agli uomini nel corso di malattie, guerre, povertà, ma anche in eventi
contrari a questi, in tutti questi casi, allora, egli deve insegnare e definire, in relazione alla disposizione d'animo di ciascuno, ciò che è bene e ciò che non lo è.

mercoledì 6 giugno 2012

Ausili per lo studio del greco


Ricerca - DIZIONARIO GRECO ANTICO

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Federico I


La Morte di Epaminonda - Diodoro Siculo

Epaminonda ancora vivo fu condotto nell'accampamento, e poichè i medici convocati dichiaravano che assolutamente, qualora fosse stata levata la lancia dal petto, anche la morte sarebbe seguita, trascorse molto coraggiosamente la fine della vita.All'inizio infatti, dopo aver chiamato uno scudiero, domandò se avesse salvato lo scudo. Poichè lui glielo mostrava davanti agli occhi, di nuovo domandò quale dei due eserciti avesse vinto. Poichè il ragazzo rispose che avevano vinto i Beoti, disse:-è tempo di morire.- e ordinò che fosse strappata la lancia. Dopo che gli amici presenti ebbero gridato e uno di loro ebbe detto:-Epaminonda, tu muori senza figli-ed ebbe pianto, rispose -per zeus, io abbandono due figlie,la vittoria a leuttra e quella a mantinea.- e dopo che fu tolta la lancia, senza alcun turbamento morì.