giovedì 15 dicembre 2011

Hit of air! Detto in inglese ci ridicolizza.


Come evitare di essere “colpiti dall’aria” in Italia

BBC
È importante per gli italiani tenere il collo al caldo per stare bene. Molti italiani, sembrerebbe, sono esposti ad una serie particolarmente estesa di malattie invernali, supportata da una conoscenza approfondita dell’anatomia umana.
Vivere in questa nazione per più di un decennio mi ha portato ad una conclusione scioccante. Essere italiano fa male alla salute.
Con l’avvicinarsi dell’inverno, mi vedo persone intorno che soffrono di una serie di malanni distintamente italiani, che fanno sembrare i limitati raffreddori e influenze britannici insipidi tanto quanto il nostro cibo.
Mentre in bicicletta giro per le strade medievali della mia città adottiva, Bologna, sorrido tra me e me, meravigliandomi del fatto che sto ancora indossando una giacchetta leggera in questo periodo dell’anno.
Nessuna traduzione
I miei compagni italiani sono meno fortunati. Hanno le loro sciarpe di lana e cappotti pesanti e si avvolgono fino al collo, lamentandosi della malattia misteriosa italiana da me preferita, “la cervicale”.
“Soffro di cervicale” (in italiano nel testo, N.d.T), mi dicono, facendola sembrare una cosa particolarmente seria.
La maggior parte delle persone sopra i 30 sembra soffrire di questa malattia, ma ancora non riesco a capire di cosa si tratta esattamente e come tradurlo in inglese.
L’ho cercato sul dizionario e ho trovato “cervical”, un aggettivo che si riferisce alla vertebra cervicale, quelle piccole ossa che sono dietro al collo, ma come malanno non se ne trova alcuna traduzione in inglese. Non l’abbiamo! I britannici non sembrano avere neanche l’eccezionale conoscenza della propria anatomia che possiedono invece gli italiani.
Il vantaggio dell’ignoranza
Poco dopo essermi trasferito qui, ricordo che un amico un giorno mi disse che non si sentiva molto bene. “Mi fa male il fegato” disse. Da allora sono stato rassicurato più volte dai medici che non si può in effetti sentire il proprio fegato, ma quello che mi colpì maggiormente fu il fatto che il mio amico sapeva dove fosse il fegato.
La conoscenza della propria anatomia è forse un male per la salute?
Noi britannici, in contrasto, siamo una nazione tremendamente ignorante per quanto riguarda la nostra anatomia. Gli italiani riuscirebbero a dirvi se il dolore proviene dal loro stomaco o dal loro intestino, e potrebbero persino specificare se si tratta di coliche o colite, mentre per noi tutto è semplicemente ‘mal di pancia’.
Anche se so che dovrei sentirmi in imbarazzo per la mia incapacità a puntare all’esatta posizione della mia cistifellea, non mi ci sento.
Perché? Perché penso che mi rende più sano. Dopo anni di esperienza diretta con la delicata costituzione degli italiani, sono giunto alla teoria che spiega perché noi britannici siamo molto più resistenti. Se non puoi dare un nome a qualcosa, non ne puoi soffrire.
Se non sai dov’è, non ti può far male.
Tra i miei amici italiani sono considerato una sorta di superuomo immune a tutto.
Posso uscire dalla palestra sudato per andare a farmi una doccia a casa senza prendermi un raffreddore per strada. Posso nuotare dopo aver mangiato senza avere una congestione o i crampi. Posso andare in giro con i capelli bagnati senza prendere “la cervicale”.
Me ne vanto anche. Al ristorante dico sempre: “Mi faccia pure sedere dove c’è lo spiffero. Starò benissimo, sono inglese”.
“Non ci si deve lamentare”
Ho spiegato la mia teoria a uno psicoanalista siciliano che mi ha detto che non ho poi tutti i torti. Per esempio, i britannici non hanno un termine per “colpo d’aria”. La traduzione letterale inglese è “hit of air” e sembra essere incredibilmente pericoloso per gli italiani. Possono prenderne uno nell’occhio, nell’orecchio, nella testa o in qualsiasi parte dell’addome.
Per evitare di prendere un colpo d’aria, almeno fino ad aprile, non devono assolutamente uscire senza indossare una canottiera di lana, conosciuta anche come “maglia della salute”.
Le mamme inglesi tengono in mano le giacche dei propri figli per non farli accaldare o sudare troppo mentre corrono e giocano. Al contrario, i parchi qui in Italia sono pieni di piccoli omini Michelin grandi quanto una pinta, con i giubbini zippati fino al naso per impedire all’aria di passare e colpirli.
Gli italiani sono cresciuti da genitori che trasmettono loro la paura di correre questi rischi per la salute, mentre la nostra totale ignoranza della loro esistenza ci rende forti e senza timore. È anche una questione di etichetta. Siamo una nazione che “non si deve lamentare”, educati sin da piccoli a dire sempre “bene, grazie” quando ci viene chiesto “come stai?”. Il nostro vocabolario riflette tutto ciò. Sia se abbiamo avuto un raffreddore, sia se abbiamo passato sei mesi in terapia intensiva, diremo sempre che siamo stati “poco bene”.
Cambio di stagione
Ma la scorsa settimana ho avuto un momento di panico. Mi sono svegliato sentendomi debole e con la nausea. Forse questa differenza culturale è in effetti contagiosa? Possibile che gli anni passati in questa nazione avessero modificato la mia costituzione e anche io stavo soffrendo di un altro malanno comunemente italiano, “il cambio di stagione”?. Ho provato a convincere me stesso che era colpa della mancanza di sonno, ma non ne ero certo.
Più tardi quello stesso giorno, ho incontrato una vicina e le ho confessato che mi sentivo “poco bene”.
“Ooh”, ha detto preoccupata. “Sono andata dal dottore ieri e mi ha detto che c’è in giro un’influenza intestinale che dura 48 ore”.
Poi il suo viso si è illuminato. “Ma non preoccuparti, tu sei inglese perciò per te durerà solo 24 ore!”.
E improvvisamente, lo stato di superuomo è stato recuperato. Mi sono sentito molto meglio.

Apprendimento e terapia di gruppo. Quattro teorie.



Scalette dei saggi di psicologia.

1 Autodeterminazione (SDT = Self-Determination Theory)


Edward L. Deci e Richard M. Ryan

felicità-eudaimonia-benessere
autonomia-competenza-relazionalità
motivazione (ricompensa, censura) - interiorizzazione- automotivazione

2 Dinamiche di gruppo
Kurt Lewin
interdipendenza del destino
interdipendenza degli obiettivi
interdipendenza negativa (concorrenza:il successo di una persona è il fallimento di un altro)
ricerca-azione (Si tratta di un tipo di una ricerca finalizzata alle varie forme di azione sociale: è la ricerca che porta all'azione sociale.)
spirale ricerca-azione (imparare dall'esperienza per riprogettare la ricerca e l'azione conseguente)
'Non c'è nulla di più pratico di una buona teoria'.

3 Mastery learning
Padronanza dell'apprendimento.
Take your time.
Programmazione parametrata sui tempi di apprendimento degli alunni in difficoltà.
Programmazione con obiettivi ben definiti organizzata in unità didattiche piccole e ben disposte in sequenza.

4 Il principio del piacere
Freud