martedì 30 agosto 2011

Legioni romane

Posizione e affascinanti nomi e titoli delle legioni romane ai tempi dell'eruzione vesuviana.

§ Bulgakov 1941:39 - Poeta fallito


Sí, le poesie... Aveva trentadue anni! Davvero, che futuro aveva? Anche in futuro avrebbe
scritto qualche poesia all’anno. Fino alla vecchiaia? - Sí, fino alla vecchiaia. Che gli avrebbero
fruttato quelle poesie? La gloria? «Che assurdità! Non ingannare almeno te stesso! La gloria non
verrà mai a chi scrive brutte poesie. Perché sono brutte? Ha proprio detto la verità! - si diceva
spietato Rjuchin, non credo in nulla di quello che scrivo!...»

§ Bulgakov 1941:30 - 1) encomium invidiae 2) apostrofe al lettore

Chi spenderà una parola a difesa dell'invidia? È un sentimento catalogabile fra i piú abietti...
...
Ma fermiamoci qui, ti stai distraendo, lettore! Seguimi!...

Lo stato siamo noi?

Vedo una certa affinità contrapposta tra forme di governo passate e moderne. Il capitalismo è fondato sulla proprietà privata e carattere privatistico aveva anche la società feudale, mentre l'assolutismo, con i monopoli e l'accentramento dei poteri, mi ricorda da vicino i totalitarismi novecenteschi.

§Bulgakov 1941:20 - movimento di cavalieri in città

Un soldato che stava solo sul lato libero della piazza agitò allarmato l'emblema che aveva in
mano, allora il procuratore, il legato della legione, il segretario e la scorta si fermarono.
Con un trotto sempre piú marcato una coorte alaria di cavalleria irruppe nella piazza,
l'attraversò di sghembo evitando la calca, passò lungo il vicolo sotto il muro di pietra coperto di
vite, e prese la strada piú breve per il Calvario.
Piccolo come un bambino, bruno come un mulatto, il comandante dell'alaria, un siriano, che
era lanciato a un forte trotto, quando giunse all'altezza di Pilato gridò qualcosa con voce sottile e
sfoderò la spada. Il suo ombroso morello, coperto di sudore, scartò e s'impennò. Ringuainata la
spada, il comandante frustò il cavallo sul collo, lo dominò, e si diresse verso il vicolo, passando al
galoppo. A tre a tre volarono dietro di lui i cavalieri in una nuvola di polvere, le punte delle leggere
lance di bambú ondeggiarono ritmicamente, davanti al procuratore sfilarono in un lampo volti che
sembravano particolarmente abbronzati sotto i bianchi turbanti, coi denti allegramente digrignati
che luccicavano.
Sollevando polvere fino al cielo, l'alaria irruppe nel vicolo, e davanti a Pilato passò per
ultimo un soldato che, dietro la schiena, portava appesa una tromba che riluceva al sole.
Proteggendosi con un braccio dalla polvere e facendo una smorfia di scontento, Pilato
proseguí verso il portone del giardino, e dietro a lui si mossero il legato, il segretario e la scorta.
Erano circa le dieci del mattino.


CAPITOLO TERZO

La settima prova

- Sí. Erano circa le dieci del mattino, riverito Ivan Nikolaevič, - disse il professore.
Il poeta si passò una mano sul volto, come un uomo che si sia appena svegliato, e vide che
era sera. L'acqua nello stagno s'era fatta nera, vi scivolava una barca leggera, si sentivano lo
sciabordio del remo e le risatine di una donna sulla barca. Sulle panchine dei viali adesso c'era
gente, ma solo su tre lati del quadrato: non su quello dove si trovavano i nostri.
Il cielo sopra Mosca sembrava sbiadito, e con assoluta nitidezza in alto si vedeva la luna
piena, che però non era ancora dorata ma bianca. Respirare era diventato molto piú facile, e le voci
sotto i tigli adesso risuonavano piú dolci, come accade di sera.
«Come ho fatto a non accorgermi che è riuscito a fabbricare un intero racconto?... - pensò
Bezdomnyj meravigliato... - È già sera!... Ma forse non è stato lui a raccontarlo, sono io che mi
sono addormentato e mi sono sognato tutto?»

Yeshua Hanozri

Hanozri, in ebraico significa "di Nazareth" o "il Nazareno". Alcuni affermano che la scritta sulla croce, che secondo Giovanni fu messa in latino, greco ed ebraico, in quest'ultima lingua fosse "Yeshua Hanozri Wumelech Hajehudim" (Gesù il Nazareno, re dei Giudei) le cui iniziali compongono il nome ebraico di Dio: YHWH.

Dal Salmo XXXVI

16 Melius est modicum iusto super divitias peccatorum multas.
Tet
16 Il poco del giusto è cosa migliore dell'abbondanza degli empi.

§ Bulgakov 1941:15 - segnalibro

peggiore di quella di Giuda!...

perifrasi per rumore di fontana

...l'acqua del ninfeo cantava una bizzarra e gradevole canzone. (Bulgakov 1941)

la voce degli occhi

Le parole sono piene di falsità o di arte; lo sguardo è il linguaggio del cuore. (W.Shakespeare?)

almanacco 242 - 30 agosto - al-Rāqiṣ

Mira quel colle, o stanco mio cor vago


Beato Riccardo, monaco premostratense (XII sec.)

Cleopatra, regina egizia, 30 a. C

2010, si celebra la Giornata dell'amicizia Italo-Libica (circa sei mesi dopo l'Italia dà supporto logistico all'offensiva Nato contro la Libia)

I diplomatici tradiscono tutto, tranne le loro emozioni. (Victor Hugo)

Santi Martiri della Colonia Suffetana


Il 30 agosto il Martirologio Romano commemora i sessanta santi martiri. Essi morirono a Sbeitla, Africa bizacena, attuale Tunisia,  uccisi dai dai pagani infuriati perché avevano distrutto una statua di Ermes. Va bene, furono martiri, ma avevano cominciato loro.